Dalle antiche carte tre storie medievali

Le carte disegnate da Nicole Previato e hanno accompagnato la narrazione
Cele Coppini e don Paolo Fusar Imperatore nella sede dell’Adafa
Elisa Bertoni, Fulvio Stumpo, Cele Coppini, don Paolo Fusar Imperatore, Giusy Asnicar, Grazia Gabbini
Il numeroso pubblico che ha seguito la narrazione di don Paolo

Don Paolo Fusar Imperatore, responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di Cremona e docente di Storia della Chiesa, ha mantenuto tutte le aspettative: dalle antiche carte dell’Archivio Diocesano ha fatto emergere tre personaggi, emersi nel vero senso, dipinti su carte, come personaggi dei tarocchi, da una giovane allieva di don Paolo, Nicole Previato. Il docente le ha tirate dal mazzo e ha iniziato la sua narrazione, intrigante, appassionata e documentata, che ha chiuso la rassegna Silenti Battiti, curato da Cele Coppini e Fulvio Stumpo, e la mostra Storie di Carta di Grazia Gabbini, che è stato l’ottimo pretesto per parlare di storie cremonesi. In un primo incontro Roberta Aglio aveva raccontato delle tavolette dipinte dei soffitti cremonesi, specialmente quelle di Casa Sperlari, sede dell’Adafa; Stumpo aveva parlato di Antonio Campi, della sua biblioteca e della carta di Cremona, per lui la Carta del riscatto. Don Paolo ha raccontato di Bianca Maria Visconti (la Dama) di Giovanni Bottigella (il Vescovo) e di Anghinorio de Aqualonga (il Mercante) un percorso di suggestioni attraverso la magia delle pagine manoscritte che ha permesso al numeroso pubblico (tra cui due che di carte se ne intendono: le già direttrici dell’Archivio di Stato di Cremona, Angela Bellardi e Maria Luisa Corsi) di seguire le silenziose impronte di questi tre personaggi molto diversi, ritratti di genere e metafore della nostra città che nascondono e svelano vite e vissuti quotidiani, con al centro la chiesa cremonese di San Luca attorno agli anni 60-70 del Quattrocento. A presentare l’evento è stata Coppini, vera trainer delle iniziative: “Siamo arrivati alla fine di questo percorso che ha visto la nostra associazione impegnata in un’operazione culturale di ampio respiro, e chiudere Storie di Carta e Silenti Battiti, ci penserà don Paolo, che con le carte ci vive ogni giorno, e sa che esse parlano”.

Don Paolo ha pescato la prima carta dal mazzo ed ecco la Dama, la duchessa di Cremona, Bianca Maria Visconti. “Ovunque ci si giri in quegli anni c’è lei, la domina potentissima, generosissima con la sua città, poco è mancato che fosse anche immagine di culto – ha spiegato Fusar Imperatore – una signora benevola, che aveva preso sotto la sua protezione la chiesa di San Luca, in una vicinia quasi periferica, dotandola di tesori inestimabili, difendendola da chiese più potenti, come Sant’Agata o San Vincenzo”. Il relatore ha estratto poi la seconda carta, ed ecco il vescovo, che all’epoca era Giovanni Bottigella e attraverso le relazioni delle sue visite pastorali ha ricostruito i rapporti con la chiesa, con il clero, non sempre facilissimi, per lui che era un riformatore e aveva difesi Cremona contro gli eserciti del suocero, Filippo Maria Visconti, che voleva riprendersi la città. Un vescovo che fu anche attento al livello culturale dei sacerdoti e aveva fatto delle visite pastorali un sistema di governo della Chiesa cremonese.

Anghinoro de Aqualonga era un mercante, un mercante molto ricco, che vive nella vicinia di San Luca, e anche lui colma di tesori preziosi la chiesa. Del resto nella parrocchia vivevano altri mercanti, molto agiati, tra i quali un Raimondi, un Ghisolfi, un Cazzaniga. “Certo la vicinia non era all’altezza della ricchezza di San Vincenzo con i quasi 50 mercanti, tra i quali gli Stanga, i Tinti, i Fraganeschi, tant’è che la concorrenza tra le due chiese era molto viva – ha spiegato don Paolo – ma i mercanti di San Luca se la battevano bene, e contribuivano a rendere la chiesa ricca e ben arredata”.

Il pomeriggio culturale è stato chiuso dal presidente Adafa, Stumpo, che ha ringraziato don Paolo, e ha ricordato tutte le persone che hanno contribuito all’ottima riuscita della mostra e della trilogia di incontri: “Prima di tutto Cele Coppini, infaticabile, e poi un grazie di cuore a Grazia Gabbini, un’artista e una persona veramente speciale, poi non posso non ringraziare Giusy Asnicar, responsabile della commissione Artistica dell’Adafa, Claudio Vescovi, Maria Rosa Ferrari, ed Elisa Bertoni, che ha curato in modo mirabile la parte grafica”.