

La mostra di Riccardo Bozuffi è ancora visitabile fino a domenica 30 nella la sede dell’Adafa, in Via Palestro 32. La mostra è stata inaugurata nei giorni scorsi con una grande partecipazioni di pubblico. Il pittore è stato presentato da Giusy Asnicar, responsabile della commissioni Artistica di Adafa, e dal critico d’arte Simone Fappanni, la mostra dal titolo ‘Tra colore e materia’ è una carrellata di ritratti, paesaggi padani e marini realizzata con le più disparate tecniche pittoriche.
Nato all’ombra del Torrazzo nel 1955 dove vive a tutt’oggi, figlio d’arte – il padre Sergio è stato fra i maggiori restauratori della nostra terra – già in giovane età la sua passione per il disegno e la pittura lo portano a frequentare la bottega d’arte del padre dove negli anni matura la sua vena artistica. Conosce vari esponenti della pittura cremonese che contribuiscono ad accrescere la sua passione per le diverse tecniche, come l’olio, l’acrilico, la tempera, l’acquerello e il trompe l’oeil. I viaggi compiuti negli anni e i paesaggi visitati sono da spunto per le sue innumerevoli opere ad acquerello. La critica ha particolarmente evidenziato la sua facilità ed immediatezza esecutiva, quasi come naturale conseguenza di una dote innata. Tiene corsi d’arte, soprattutto per i bambini. «Ci sono due anime creative che accompagna la mostra – spiega Fappanni nel volume monografico che accompagna la rassegna – che sostengono la fervida ispirazione di Bozuffi: la predilezione verso tinte ad acquerello e la vocazione sperimentalista che lo ha condotto verso l’ideazione della tecnica denominata “Silver & Gold”, dal momento che le opere di questo ciclo sono realizzate su foglia d’argento e d’oro. Artista veramente eclettico, ama spaziare, con sorprendente continuità stilistica, dal realismo alla sperimentazione rimanendo sempre e comunque fedele a se stesso, a quella raffinatezza di fondo che s’innerva profondamente in ogni sua opera trasmettendo un senso di serena ed empatica contemplazione. Con l’acquerello dipinge intensi e coinvolgenti paesaggi, in cui spesso i colori della campagna cremonese, ora ammantata dalle luci aurorali dell’autunno, ora dai colori lividi dell’inverno, in altri casi battute dalla forza del sole estivo o da delicate tonalità primaverili, si accordano perfettamente con cascine e fienili che riportano a un passato rurale. Nei quadri “Silver&Gold”, al centro della rassegna, seppure permane l’interesse per il paesaggio, secondo ampie inquadrature che seguono varchi prospettici che conducono lo sguardo dal primo piano fino all’orizzonte, prevalgono le figure. Si osservano infatti sia di personaggi molto noti, sia di persone qualunque, di amici e familiari. Fra le opere più conosciute spiccano infatti gli autoritratti, il ritratto della moglie e dei nipoti, con una fedeltà all’originale davvero sorprendente. Non mancano angoli di Cremona, specie degli scorci più nascosti della città di Stradivari, ma anche vedute di altri centri urbani, come la serie dei borghi di mare dove spesso si ergono i trabocchi frustati dalle onde. Anzi, le marine sono spesso caratterizzate da un’atmosfera raccolta, in altri casi persino rarefatta, quasi a sottendere un aspetto che fonde meditazione e osservazione pura del panorama, ripreso con pigmenti che si spandono sulla carta al ritmo di velature estremamente armoniche. Si tratta dunque di composizioni di grande suggestione e dalla forte impronta lirica».