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La coscienza ecologica di Yourcenar

Enzo Cordasco

Rimanere vicini alla natura e a tutto ciò che collega gli esseri umani

Il libro di Enzo Cordasco che contiene la prefazione di Françoise Fiquet Bonali e Marguerite Yourcenar

«Today, tomorrow, and yesterday too

The flowers are dyin’ like all things do»

Bob Dylan, I Contain Multitudes, 2020

Marguerite Yourcenar era convinta della necessità di rimanere vicini alla natura, a tutto ciò che collega gli esseri umani al loro destino planetario e ha sottolineato nel 1971 l’importanza che ha avuto nella sua presa di coscienza l’isola di Mount Desert, scoperta da lei durante la Seconda Guerra mondiale: “È a cominciare da questo momento, e grazie a un’ascesi che ancora prosegue, che al primato dei paesaggi recanti traccia del passato umano, un tempo così intensamente amati, a poco a poco ho sostituito quello dei luoghi, sempre più rari, ancora poco segnati dall’atroce avventura umana” (Prefazione della riedizione de La Sirenetta, Gallimard, Théâtre I, 1971; Lemma Press, 2016, p. 41). Su quell’isolotto roccioso, al largo delle coste del Maine negli Stati Uniti, coperto di betulle, di pini e ancora popolato di cervi, di capretti e di diversi tipi di scoiattoli, ha avuto in quegli anni la sensazione di ritrovare un mondo primordiale.

La scrittrice si è impegnata a favore dell’ambiente ricorrendo ad ogni mezzo legale, non esitando a mandare lettere e telegrammi agli eletti del suo stato. Nel gennaio 1954 ha firmato la petizione di un gruppo di intellettuali romani desiderosi di mettere fine alla distruzione del sito archeologico della Via Appia e il suo nome figura accanto a quelli di Corrado Alvaro, Riccardo Bacchelli, Vitaliano Brancati, Emilio Cecchi, Ugo La Malfa, Carlo Levi e Alberto Moravia.

Marguerite Yourcenar era convinta che uno scrittore può intervenire ed avere una certa influenza sui suoi lettori evidenziando nelle sue opere una certa immagine del mondo e, sin dagli anni 70 – anni in cui la conservazione dell’ambiente è diventata di grande attualità con l’istituzione negli Stati Uniti dell’Earth Day –, ha denunciato l’inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua, la distruzione delle grandi foreste tropicali e la sovrappopolazione che trasforma il pianeta in un “vero termitaio”. Molte delle sue opere e interviste testimoniano la sua sensibilità ecologica che è stata oggetto di studi importanti, come quelli di Bérengère Deprez (Marguerite Yourcenar and the USA. From Prophecy to Protest, P.I.E., Peter Lang 2009) o di Walter Wagner, dell’Università di Vienna (Ecological Sensibility and the Experience of Nature in the Twentieth-Century French Literature of Jean Giono, Marguerite Yourcenar and Julien Gracq, Stauffenburg Verlag, Tübingen, 2016).

Si percepisce sempre di più oggi l’urgenza delle problematiche ambientali e lo stato di salute del pianeta – di cui ha parlato ancora recentemente il Prof. Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica nel 2021, in una popolare trasmissione televisiva di Rai 1, “Ci vuole un fiore” –, non è più un argomento riservato ai soli specialisti.

Per questo dobbiamo essere particolarmente grati ad Enzo Cordasco per aver voluto dare più visiblità all’impegno ecologico di Marguerite Yourcenar e ideato questa “mise en espace” ispirata ai numerosi testi che la grande scrittrice ha dedicato all’ambiente. La tutela della natura è stata una delle sue maggiori preoccupazioni e vale la pena sottolineare che è stata al centro del suo ultimo intervento pubblico, in occasione della Quinta Conferenza di Diritto Costituzionale “Il diritto alla qualità dell’ambiente: un diritto in divenire, un diritto da definire”, organizzata a Québec, nel settembre 1987. Ci avrebbe lasciati tre mesi dopo.