

Un viaggio di note tra Cinquecento e Seicento, tra la ‘fissità’ della musica, che doveva essere un’armonia celestiale, quasi come quella teorizzata da Pitagora più 2500 anni fa, alla modernità musicale che pian piano prende forma. Cominciando da Vincenzo Galilei, padre di Galileo,, passando dal cremonese Benedetto Pallavicino per arrivare al grande innovatore: Claudio Monteverdi. ”Dopo di lui nulla, nella musica, sarà più come prima”, ha spiegato Isidoro Gusberti durante la lezione-concerto tenuta all’Adafa. “Monteverdi tra noi, attualità del suo linguaggio”, questo il titolo della conversazione, fatta con passione, con trasporto, che ha ammaliato il pubblico. Gusberti ha intervallato i suoi interventi con brani eseguiti dall’Ensemble vocale ‘Il Continuo’, da lui diretta. L’incontro è stato programmato dalla commissione Musicale dell’Adafa, coordinata da Patrizia Bernelich.
Il musicista e storico della musica ha iniziato con una affermazione: ”Molti cremonesi e non solo, non conoscono Montevenrdi, non hanno contezza della sua importanza nel mondo della musica, era un genio assoluto, che rivoluziona la scala musicale, e per questo avrà problemi anche con l’inquisizione”. Per arrivare a questo assioma Gusberti è partito dalla musica del Cinquecento, parlando di ‘conservatori’, come Giovanni Maria Artusi e di ‘progressisti’, come appunto Vincenzo Galilei e il ”cremonese, sconosciuto ai più ma che è stato un grande, Benedetto Pallavicino”. Mediante Il Continuo e i suoi brani il musicista ha fatto assaporare al pubblico l’evoluzione lenta della musica, passo dopo passo, com’è cambiata la scala, perfino le parole che accompagnano la musica. “E dopo avere studiato tutti i passaggi Monteverdi è pronto a comporre le sue opere, che Artusi boccerà severamente, ma ormai il dado era tratto, si era entrati nella modernità”.
Alla fine del suo intervento sono state numerose le domande dal pubblico e il musicista con pazienza e competenza ha spiegato i difficili passaggi musicali che hanno portato “alla modernità di Monteverdi, un genio assoluto”.
Le lezioni e i concerti su Monteverdi continueranno lunedì 16 e 23, sempre all’Adafa alle 17,30.