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Polonia e Ucraina, musica solidale

Nadyia Petrenko, Ella Warcaba, Zuzanna Lisiecka, Vitaly Kovalchuk
Il pubblico nella sede dell’Adafa per il concerto ‘Polonia Ucraina’
Ella Warcaba in un momento del concerto
Il tenore Vitaly Kovalchuk

Un concerto dai toni possenti, non solo dal punto di vista dell’attualità, pace e guerra, ma anche da quello artistico, che quattro musicisti hanno sottolineato nella sede dell’Adafa ieri pomeriggio: Ella Warcaba, soprano, Vitaly Kovalchuk, tenore, Zuzanna Lisiecka-Madejia, pianista, e la maestra di canto Nadyia Petrenko, dirigente Adafa, con un concerto che ha riscosso applausi e consenso. Musica per la ‘Polonia l’Ucraina’ questo il titolo dell’evento, che non ha deluso il pubblico, con musiche e arie e canzoni che hanno spaziano da Verdi, Mascagni, Puccini e Ponchielli, da canzoni popolari della tradizione napoletana a quella ucraina. Tra il pubblico la vicepresidente dell’Adafa Françoise Fiquet Bonali, Antonio Beltrami, membro della commissione Musicale, e Vincenco Montuori, segretario del sodalizio che venerdì, alle 17,30 all’Adafa presenterà la sua antologia di poesie ‘Nella gabbia dorata, rime’.

L’evento si è aperto con il saluto del presidente Adafa Fulvio Stumpo, che ha ribadito come nella storia c’è sempre una logica molto pratica: “In questo caso Putin ha invaso l’Ucraina, punto, per le analisi storiche, ci sarà tempo dopo, una sola cosa vorrei precisare – ha detto Stumpo, sottolineando lo sforzo umanitario che sta facendo la Polonia, accogliendo decine di migliaia di ucraini che fuggono dalla guerra – che i profughi sono tutti uguali, e con gli stessi diritti, sia che scappano dall’Ucraina, sia dalla Siria, dallo Yemen o dal Sud del Sudan”.

Nadyia Petrenko ha poi presentato i tre giovani artisti e il programma della serata, spiegando “Che nonostante la giovane età hanno già riscosso un grande successo, e prevedo un’ottima carriera”. Petrenko ha raccontato le peripezie del popolo ucraino, le sofferenze e le atrocità perpetrate nel suo Paese dall’esercito di Putin.

Poi è iniziata la musica e il canto e per un’ora il rombo degli aerei da guerra e dei cannoni non si è sentito, sovrastato dall’arte e dalla voglia di pace.