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Quella grande musica dipinta

Non solo uno studio scientifico, ma anche la proposta di un “nuovo circuito turistico” per la città. Con queste finalità nasce ‘la Musica son’, il libro curato a quattro mani da Roberto Fiorentini e Roberto Codazzi, con il ricco apparato fotografico di Danilo Codazzi. L’editore è Fantigrafica. Il titolo, va da sé, riprende i versi cantati nel Prologo dell’Orfeo di Monteverdi, il paradigma del moderno teatro musicale. E se l’inventore del melodramma ha visto la luce a Cremona, così come gli inventori del violino, le chiese della città non possono che “raccontare” in immagini ciò che di straordinario e meraviglioso è accaduto sotto il Torrazzo dal ‘400 in poi, in termini di innovazioni e rivoluzioni nel campo dell’organologia musicale. Il volume raccoglie infatti per la prima volta uno studio strutturale sulle iconografie musicali – affreschi, tele, tavole, opere lignee, sculture – situate nelle chiese di Cremona, in particolare nella Cattedrale e in altre 12 architetture sacre: San Girolamo, Santa Maria Maddalena, Sant’Imerio, San Pietro al Po, Santa Lucia, Sant’Agostino, Sant’Omobono, Santa Margherita, Sant’Abbondio, San Giuseppe, San Michele, San Sigismondo. Gli artisti che si incontrano in questo percorso sono di primaria importanza nella storia dell’arte: da Antelami a Wiligelmo, in pieno Medioevo, alla bottega dei Bembo nel cuore del Rinascimento padano. Per proseguire con la famiglia Campi, passando per figure di spiccata personalità come quella di Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone o di Giovanni Battista Trotti detto il Malosso. E sulle antiche pareti appaiono strumenti a corda ma anche a fiato di ogni genere: liuti, ribeche, vielle, viole da braccio, viole da gamba, lironi, ghironde, viole da mano, vihuele, oltre ai relativi archetti. Il libro, che si avvale di testi introduttivi degli assessori regionali Lara Magoni e Stefano Bruno Galli, si trova nelle principali librerie della città.