


Nella chiesa di Santa Maria Maddalena (aperta alle visite con i volontari del TCI per il Patrimonio Culturale), sulla parete sinistra del presbiterio si trova l’affresco con i santi Francesco e Genesio.
L’affresco presenta una grande cornice architettonica dipinta, di gusto antiquario, fortemente prospettica, che inquadra la scena sacra vera e propria come se si trattasse di una finestra aperta nella parete o, meglio, di una quinta teatrale, al di là della quale si svolge il fatto sacro. La rimozione dello scialbo ha consentito di leggere integralmente la scena e di riportare alla luce un delizioso paesaggio, inconsueto nell’ambiente cremonese, al centro del quale campeggia la Santa Casa di Loreto rappresentata nella forma più tradizionale ovvero come una piccola chiesa, a ricordare che, secondo la pia leggenda, già gli apostoli avevano trasformato la casa di Nazareth in luogo sacro. E’ posta in cima a un colle a cui stanno salendo soldati e pellegrini, mentre sullo sfondo si distende un’ampia marina solcata da una nave.
Al di sopra della chiesetta si libra in volo la Madonna col Bambino sorretta dagli angeli. Il risalto dato al delizioso paesaggio, animato da dettagli narrativi quali le figurette di soldati e pellegrini e la nave che solca il mare, è già di per sé motivo di interesse storico-artistico. Ma il principale motivo di interesse consiste nel fatto che questo affresco costituisce probabilmente la più antica testimonianza pittorica giunta fino a noi della venerazione tributata alla Madonna di Loreto a Cremona.
I caratteri stilistici del dipinto, infatti, inducono a datare l’opera agli anni Venti del Cinquecento, in virtù del fatto che il pittore dimostra di aver assimilato sia la cultura classicheggiante di ispirazione mantegnesca, sia l’intensità espressionistica di Altobello Melone.
In quanto all’occasione che ha generato l’affresco, si può ragionevolmente pensare che essa sia legata alla diffusione di una pestilenza. La Madonna di Loreto, infatti, rientra in quel gruppo di santi dalle virtù taumaturgiche che venivano invocati particolarmente in occasione di queste epidemie. Tornando all’affresco di Santa Maria Maddalena e all’occasione per la quale fu realizzato, bisogna ricordare che Cremona, nel corso dei secoli, fu colpita più volte dalla peste. In particolare all’inizio del Cinquecento il morbo fece la sua apparizione ben due volte, nel 1511 e nel 1528. Poiché, come s’è visto, i dati stilistici inducono a datare l’affresco agli anni Venti del Cinquecento, si può pensare che esso sia stato eseguito come un grande ex voto per lo scampato pericolo in occasione dell’epidemia del 1528.