



Un testo teatrale quasi grottesco, con un argomento che, visti i tempi, poteva sembrare inopportuno, un uxoricidio, una commedia adattata all’Adafa, come se fosse una recita radiofonica. Le difficoltà c’erano tutte ma Pierantonio Bonetti, il regista, Carlo Zanotti, Beppe Piovani, Giorgio Mattarozzi e il tecnico di scena Mario Carotti hanno portato in scena ‘Difensore d’ufficio’ con leggerezza, con eleganza, con umorismo, e hanno inchiodato il pubblico alla sedia, divertendolo e facendolo riflettere su alcune tematiche.
I due bravissimi attori, Mattarozzi e Piovani (l’avvocato difensore e l’uxoricida) si sono divisi la scena con grande maestria e simpatia, con dialoghi a volte serrati, a volte carichi di silenzi e spazi vuoti, che davano il tempo allo spettatore di riflettere. Una storia paradossale, ma verosimile, con un improbabile avvocato, che durante l’interrogatorio al suo assistito fa emergere tutte le sue fragilità umane e professionali, tanto che proprio grazie alla sua imperizia, ottiene un risultato insperato.
Alla fine applausi a scena aperta, che sono raddoppiati quando il presidente Adafa, Fulvio Stumpo, ha chiamato in scena il registra, Pierantonio Bonetti, coordinatore Adafa della commissione Teatro.