

Presentati «I codici miniati e decorati della Biblioteca Statale di Cremona», un’opera curata da Raffaella Barbierato, direttrice della Biblioteca, Marco D’Agostino e Pier Luigi Mulas. Sono state raccolte le schede di quaranta codici, ed è stata allestita una mostra nelle sale storiche della Biblioteca. Questo nuovo catalogo raccoglie tutti codici miniati della biblioteca più alcuni decorati meravigliosamente. Un’iniziativa che è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione con l’amministrazione provinciale. Alla presentazione infatti erano presenti Maria Rosa Cortesi dell’Università degli studi di Pavia, la professoressa Giuseppa Zanichelli dell’Università di Salerno, Barbierato, il presidente della Provincia Paolo Mirko Signoroni, che ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione in campo culturale, soprattutto quando occorre mantenere e valorizzare le radici di un territorio. «La Provincia di Cremona ha sostenuto fin dall’inizio il progetto di studio e ricerca, che è sfociato in questa opera che vedrà anche una sua importante declinazione nella versione digitale, liberamente consultabile sul sito della Biblioteca Statale e linkabile dal sito della Provincia, favorendo così la diffusione e la conoscenza del patrimonio locale» ha spiegato Signoroni.
La parte scientifica è il risultato della collaborazione tra Biblioteca Statale e l’università di Pavia, con i professori Marco D’Agostino e Perluigi Mulas, co-curatori e autori di due dei saggi introduttivi e che hanno coordinato i giovani studiosi autori delle schede (Veronica Bosio, Fabiana Baudo, Andrea Fenocchio e, per gli indici, Gianluca Piazzi), di Francesco Cignoni (Biblioteca Statale di Cremona). La descrizione degli incunaboli è del professor Davide Checchi (Univ. Bergamo), con il suo studio sul rotulo del Genealogie de la Biblie, un esemplare unico in Europa nel suo genere, per ricchezza e varietà di decorazione, appartenente da sempre al patrimonio bibliografico cremonese.
«Anche i fondi manoscritti riflettono nel loro ordinamento le vicende storiche che hanno portato l’istituto cremonese ad assumere la duplice veste di Biblioteca Statale e di Libreria civica – spiega ha spiegato Barbierato -. Dei quasi 4700 manoscritti che costituiscono il patrimonio complessivo della biblioteca, sono qui censiti 41 codici miniati, di cui 23 appartenenti al fondo statali e 18 che fanno riferimento al deposito della Libreria civica. Più della metà dei codici considerati provengono dal convento degli Eremitani di Sant’Agostino di Cremona, noto per la sua ricchissima biblioteca, dispersa in parte nel patrimonio al momento della soppressione dell’ordine e fisicamente distrutta in epoca napoleonica. L’occasione offerta da questa pubblicazione, può essere utile per aggiornare riconoscimenti e linee di provenienza di alcuni codici, anche alla luce di recenti scoperte».
Splendida la mostra allestita nell’atrio e nell’appartamento storico, grazie al supporto tecnico di Paolo Pueroni e di Francesco Cignoni. Nelle si possono ammirare i preziosi codici miniati, uno dei quali il rotolo della Genealogia della Bibbia del tardo Medio Evo, torna in mostra per la prima volta dal 1953. La mostra resterà aperta fino al 15 aprile.